MODIFICA DELLO STATUTO DEL TEATRO REGIO. TUTTO LEGITTIMO?

A pochi giorni dalla nomina del Sovrintendente del Teatro Regio, che avverrà il 16 febbraio, e dopo un lungo periodo di approfondimento che mi ha visto attendere gli esiti di diversi accessi agli atti, è giunto il momento di chiedere chiarimenti sull’iter che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto del Teatro.

A mio giudizio, infatti, esistono degli enormi profili di irregolarità che renderebbero nullo lo Statuto stesso e che hanno tutti un’unica costante: una corsa non motivata da particolari ragioni di urgenza per modificare in fretta e furia alcune parti sostanziali del documento, tra cui i nuovi criteri di scelta per la nomina del nuovo Sovrintendente, che aprono la strada anche a candidati che non hanno comprovate esperienze nell’ambito culturale.

Che esista già qualche nome? Non è dato sapere, anche se sugli organi di stampa sono mesi che circolano ipotesi di profili che, effettivamente, entrerebbero a pieno titolo nella corsa alla sovrintendenza grazie proprio a una modifica dello Statuto.

Certo è che i dubbi sono molti: come è possibile, per esempio, che la modifica di un documento importante come lo Statuto di una Fondazione sia stata proposta dal Commissario straordinario, ora Assessora alla Cultura della Città, quando la normativa non assegna al Commissario queste competenze? Come è possibile introdurre modifiche statutarie in contrasto con la normativa nazionale? Come è possibile farlo senza seguire l’iter previsto dallo Statuto stesso?

Lunedì prossimo la nostra interpellanza avrebbe dovuto essere discussa durante il Consiglio Comunale, ma ho appena appreso che l’Assessora ha chiesto di rinviare ad altra data la discussione per “raccogliere le informazioni necessarie a predisporre la risposta”.

Attendo con consueta pazienza e inconsueta incredulità. Nel frattempo, però, invito i componenti del Consiglio di Indirizzo che il 16 febbraio dovranno votare il nuovo Sovrintendente a non sottovalutare le questioni che ho posto.

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