Il primo, disastroso, anno di amministrazione Lo Russo

I torinesi ricorderanno il primo, disastroso, anno di amministrazione Lo Russo, non tanto per la sua “impalpabilità” ma soprattutto per aver aumentato le tasse, per aver reso le partecipate del Comune l’ufficio di collocamento dei trombati del PD, per l’aumento delle occupazioni nelle case ATC, per i passi indietro sui diritti Lgbtq, per aver ridotto il budget per le manutenzioni delle strade e per aver dimenticato i problemi di sicurezza dei quartieri maggiormente in difficoltà. Unica nota positiva: ha cambiato idea sul Reddito di Cittadinanza, dichiarando che va mantenuto.

Se il primo anno è stato costellato

di insuccessi, nulla di buono si intravvede all’orizzonte: il M5S si batterà in ogni modo affinché non vengano tagliate le tre fermate della Metro 2, come paventato alcuni giorni fa dal sindaco. E’ l’opera pubblica più importante della storia di Torino, non permetteremo che venga ridimensionata.

Torino perde il Festival del giornalismo alimentare

Torino, nell’indifferenza totale del Sindaco, perde un Festival importante che coinvolge centinaia di operatori del settore. Se non fosse troppo impegnato nel piazzare i suoi nelle partecipate, potrebbe, magari, uscire dal suo immobilismo e provare a reperire uno sponsor in grado di garantire l’organizzazione del prossimo festival.

Nuovo ospedale nel Parco della Pellerina?

Abbiamo appreso che, su forte spinta della Città, il nuovo ospedale che prenderà il posto del Maria Vittoria potrebbe essere realizzato all’interno del Parco della Pellerina, nell’area dove oggi sorge il parcheggio che ospita le giostre e i circhi.

Riteniamo assolutamente necessaria l’istituzione di una nuova struttura ospedaliera che possa rispondere alle esigenze sanitarie del quadrante ovest della Città di Torino, ma crediamo che la scelta di Parco Carrara abbia diverse criticità.

In primis quella ambientale: non si può pensare di realizzare un ospedale sacrificando uno dei parchi più grandi di Torino. Tra l’altro, proprio lunedì, era stato lo stesso assessore Mazzoleni a dichiararsi contrario al consumo di nuovo suolo, in linea con le indicazioni del PNRR.

In secondo luogo, la viabilità: l’angolo tra corso Regina Margherita e corso Lecce é uno dei nodi viabilistici più complicati della Città, che verrà sovraccaricato dalla presenza di nuova utenza ospedaliera.

Esiste poi il problema degli spazi: quell’area non ha metrature idonee allo sviluppo orizzontale di un grande ospedale e la struttura, a meno di non nascere sottodimensionata, dovrà necessariamente estendersi in altezza, con prevedibili aumenti dei costi di realizzazione. Inoltre si dovrà immediatamente prevedere una nuova destinazione per gli spazi del Maria Vittoria, onde evitare abbandono o speculazioni.

Infine, è una scelta che porta all’eliminazione dello storico luna Park, uno dei luoghi di socialità più amati di quella parte di Città.

Siamo sicuri che il progetto ipotizzato in quell’area rispetti i “criteri minimi ambientali”?

In quale modo verrebbe garantito il rispetto del “Piano Strategico dell’Infrastruttura Verde” e del “Piano di Resilienza Climatica” della città di Torino, votati con ampia maggioranza da tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, che prevedono il rafforzamento delle aree verdi e dei corridoi ecologici della città di Torino?

E, soprattutto, siamo certi che non esistessero in zona altre aree dismesse, o in trasformazione, su cui realizzare una struttura così impattante?

Depositeremo un atto in consiglio comunale chiedendo che venga individuato un luogo idoneo che non abbia un così forte impatto ambientale e chiederemo a tutte le forze politiche di sottoscriverlo.

L’assessore di Milano fa tic tac

Quando Lo Russo e il PD erano all’opposizione, non c’è stato giorno in cui non ci accusassero di “voler bloccare tutto”. I fatti, ovviamente, gli hanno dato torto.

Oggi Mazzoleni, l’assessore all’urbanistica importato da Milano, dichiara, candidamente “ho voluto fermare tutto”. E le imprese che dovrebbero svolgere i lavori di riqualificazione, sconsolate dichiarano che “manca l’ascolto, l’amministrazione è un muro di gomma”.
Come se non bastasse, nella stessa intervista, Mazzoleni dichiara che è “stupito dai tempi del pubblico”.

Benvenuto sulla Terra, assessore! Mentre lei si ambienta, noi aspettiamo che faccia qualcosa di concreto per Torino. Magari prima della scadenza del suo mandato.

Lo Russo cancella il mercatino di Natale di Piazza Castello

Oggi, su La Stampa, Luca Ferrua fa una riflessione che vorrei condividere insieme a voi.

Se è vero che quest’anno, dopo lo stop per Covid, tornano i festeggiamenti in piazza e i mercatini di Natale, è anche vero che l’attuale giunta ha deciso di cancellare completamente il lavoro fatto negli anni precedenti. Come? Cancellando il mercatino di Natale di Piazza Castello e tornando al vecchio concerto di Capodanno, al posto dello spettacolo di magia che aveva riempito di persone Piazza Castello portando Torino anche sul Guinness dei Primati.

Riguardo ai mercatini, non ho problemi a dire che su alcune cose si poteva ancora migliorare. Torino non aveva mai avuto un grande Mercatino di Natale in centro in grado di attirare turisti. Eravamo partiti da zero, incontrando anche delle difficoltà. Ma qualcosa era stato fatto e da lì si poteva ripartire.

Invece, via, tutto cancellato. Torino torna indietro, anche sotto questo punto di vista. Ecco perchè trovo di assoluto buon senso le parole di Ferrua pubblicate oggi su La Stampa.

TARDIAMO L’ACCENSIONE DEI RISCALDAMENTI ANCHE A TORINO

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ieri ha posticipato l’accensione dei riscaldamenti nella sua città al 29 ottobre.

Può farlo perché la legge prevede che i sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio degli impianti termici, a fronte ovviamente di comprovate esigenze.

Ora, a Torino cosa aspettiamo a fare lo stesso?

Non è solo una questione di riduzione dei consumi di gas naturale per la crisi che stiamo vivendo, e che purtroppo sta colpendo violentemente tante famiglie, ma è anche una necessità ambientale improrogabile.

Questo ottobre a Torino le temperature sono state di quasi 2 gradi superiori alla media degli ultimi 30 anni e mentre scrivo questo post, la colonnina di mercurio tocca quota 20°C.

I riscaldamenti, lo sappiamo, sono una delle fonti di inquinanti atmosferici locali, certo non la principale, ma in una città che è maglia nera per lo smog e che ha già all’attivo 69 giorni di sforamento del PM10 – come testimonia Legambiente con il suo dossier “Mal’aria 2022” uscito pochi giorni fa – ogni azione di contenimento delle emissioni nocive e di quelle climalteranti è utile e fondamentale, lo è in primoluogo per la nostra salute.

Quindi caro sindaco Stefano Lo Russo, è vero che fa caldo, ma la prego esca dal torpore amministrativo in cui si è rinchiuso e agisca. Possibilmente…ora!

Non tagliate la Metro2

Il sindaco Lo Russo ogni tanto dà un guizzo della sua esistenza, ovviamente sempre nel modo peggiore. Qualche giorno fa ha annunciato che, per l’aumento dei prezzi delle materie prime, 3 fermate della futura linea di Metro2 sono a rischio. Mancano 300 milioni e occorre tagliare.

Tradotto: ancora una volta a rischiare di essere penalizzati sono i cittadini della periferia nord di Torino, che più di tutti stanno già patendo il costo della crisi che stiamo vivendo.

Eppure, secondo noi, le risorse ci sono.

Un esempio?

Tutte quelle destinate ad infrastrutture inutili e antistoriche come il Tav Torino-Lione che, se dirottate, coprirebbero ampiamente il rincaro dei costi e finanche il completamento della tratta.

Lo sperpero di risorse pubbliche, come vorrebbe la maggioranza di centro-sinistra, contro investimenti volti a rivitalizzare davvero la mobilità, l’economia e l’occupazione cittadina, per cui il MoVimento 5 Stelle Torino si è sempre battuto.

Il PD non ha rispettato le regole. Avevamo ragione noi.

Ricordate i famosi comizi elettorali del PD nel Punto Verde di Piazza d’Armi? E’ finita così…

 

In piazza per la pace

M5s a Torino in piazza per la pace

Oggi pomeriggio eravamo in piazza Palazzo di Città, davanti al Comune di Torino, per ribadire ancora una volta che è fondamentale fermare il rumore assordante delle guerre.

La pace è frutto di un impegno condiviso ed è per questo che le istituzioni, assieme a ciascuno di noi, devono fare la propria parte.

Insieme a docenti e studenti abbiamo sottolineato l’importanza di cessare immediatamente il fuoco e di avviare negoziati di pace tra Ucraina e Russia.

È fondamentale costruire un dialogo tra le nazioni soprattutto oggi, in un contesto in cui, tra le altre cose, si aggrava la situazione economica di famiglie e imprese, prolifera il modello dell’individualismo non solidale e peggiorano gli effetti del cambiamento climatico.

Noi, come M5S, sposando appieno i valori e i principi della nostra Costituzione, non ci rassegneremo mai a subire passivamente le conseguenze di una guerra che continua a fare stragi di innocenti e continueremo ad anteporre sempre la via della diplomazia all’escalation militare.

Lo Russo: “La Metro2 avrà tre fermate in meno”

Abbiamo letto sulla Stampa di oggi che il Sindaco (?) Lo Russo, durante un incontro con i cittadini di Barca e Bertolla, ha dichiarato di voler affrontare l’aumento dei costi di realizzazione della metro 2 riducendone il tracciato e tagliando il numero delle stazioni previste, penalizzando così nuovamente i cittadini della periferia nord di Torino.

Poche ore dopo, la capogruppo del Partito Democratico Nadia Conticelli ha replicato suggerendo invece di sacrificare le fermate del tratto che passa sotto il centro storico

Non stupisce neanche più che l’unica proposta del Sindaco e della maggioranza PD che amministra la Città sia l’ennesima penalizzazione a scapito dei cittadini.
Però i Torinesi non meritano una guerra di territori, tra centro e periferia. Il numero di fermate DEVE restare quello determinato nel progetto preliminare.

Sindaco, dimostri di contare qualcosa e chieda con forza al nuovo Governo i fondi per completare il tratto già previsto e tra l’altro già finanziato per un miliardo e 850 milioni.

E soprattutto venga a raccontare le sue intenzioni di fronte al Consiglio Comunale. Abbiamo richiesto comunicazioni in aula per lunedì prossimo, ma purtroppo non ci sono state concesse.