Tirando le prime somme, per la modica cifra di un milione di euro a carico dei contribuenti torinesi, il Natale e il Capodanno della Città quest’anno prevedono:
– l’annullamento del mercatino di Natale di piazza Castello, che tra l’altro portava alla Città 200 mila euro l’anno. Motivazione: ignota.
– l’installazione di dieci alberi di Natale così brutti e bassi da dover essere sostituiti appena posizionati
– un alberello di ben 9 metri con relativo boschetto di abeti in piazza Castello con impalcature sullo sfondo, e senza nemmeno un addobbo natalizio, manco una pallina. Nel 2019 il nostro albero (alto 23m) fu inserito da Vanity Fair fra i 10 più belli del mondo. E il costo fu coperto dallo sponsor. A proposito, dove è finito?
– l’introduzione di una novità mondiale: le palline da tennis di Natale, riconvertite dalle atp finals con a una mano di fresco, in attesa del prossimo evento che preveda oggetti sferici (per Pasqua la vedo dura).
– parte del budget utilizzato per rifare l’illuminazione (non natalizia) della facciata del Comune. Era necessario?
– il sindaco pellegrino a Betlemme invece che alla consueta parata dei babbi natale per i bambini del regina margherita
– il concerto di capodanno a numero chiuso con cancellazione di tutto il lavoro fatto sullo spettacolo di Magia che attirava famiglie in piazza (con relativo Guinness dei Primati).
Insomma, indietro tutta.
Speriamo almeno di evitarci il sindaco sul palco con la chitarra insieme agli Eugenio.
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