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ROTONDA BALDISSERA (e LaStampa)

Egr. Direttore de LaStampa, Massimo Giannini

Da capogruppo M5S all’opposizione dell’attuale amministrazione Lo Russo, ma soprattutto da esponente della maggioranza che ha governato Torino dal 2016 al 2021, vorrei replicare all’editoriale del vostro Luigi La Spina, apparso oggi sul vostro quotidiano dal titolo “Rotonda Baldissera, simbolo dell’indifferenza della politica”.

In tale editoriale La Spina afferma, in un momento di grande sincerità, che “si tratta di un progetto urbanistico sbagliato delle precedenti amministrazioni di sinistra”.

Fin qui nulla da eccepire, salvo dimenticarsi di dare un nome e cognome a tale amministrazione: Piero Fassino. Amministrazione di cui, per amor di cronaca, l’attuale sindaco Lo Russo dal 2013 fu assessore all’urbanistica.

Un vero e proprio disastro annunciato di cui oggi pagano le conseguenze tutti i cittadini ma che l’amministrazione Fassino presentò addirittura come un suo fiore all’occhiello.

In realtà stavano lasciando in eredità ai torinesi, consapevolmente, un grave problema strutturale.

 

La rotonda Baldissera è, infatti, il punto di incontro tra:

– Corso Principe Oddone, un’autostrada urbana a 6+2 corsie

– Via Cecchi, 4 corsie

– Corso Vigevano, 4 corsie

– Corso Venezia, 4 corsie, poi ristrette a 3

– Via Stradella, 4+1 corsie

– Corso Mortara, 3 corsie

Per un totale di 28 corsie fra immissione e uscita, che convergono su una rotonda a 2 corsie.

Anche un bambino avrebbe capito che così si sarebbero formati ingorghi infiniti.

 

Il problema alla base di tutto è che l’amministrazione Fassino non ha mai stanziato i fondi per un eventuale tunnel e non aveva nemmeno idea di come reperirli. Dunque sapevano già che il progetto iniziale con il tunnel non sarebbe mai stato portato a termine. Come iniziare a costruire una casa senza fondamenta. Quando arrivi al terzo piano, poi, tornare indietro è complesso.

Nell’editoriale, poi, La Spina scrive che durante l’amministrazione Appendino il problema non è stato “colpevolmente risolto”, con la “facile” scusa: “ci sono problemi ben più gravi”.

Quest’ultimo virgolettato viene incredibilmente attribuito alla passata amministrazione, nonostante mai, nessuno, si sia lontanamente sognato di pronunciarlo. Non solo, l’autore dell’articolo conclude con un caustico “verità indubitabile, peccato però che non siano stati risolti neanche quelli”.

L’autore sembra essersi scordato che questioni come L’occupazione dell’Ex-Moi, il campo Rom di Via Germagnano completamente fuori controllo, il Salone del Libro lasciato andare a Milano oppure GTT sull’orlo del baratro. O non li considerava problemi, o non gli è giunta notizia che sono stati risolti. E sono solo alcuni esempi.

Tornando alla rotonda Baldissera, c’è un’ulteriore annotazione da fare. Nel 2018, L’attuale sindaco e l’attuale assessore Carretta, depositarono una mozione di sfiducia all’assessora La Pietra, perchè, secondo loro, “la misura era colma”. E già questo sarebbe bastato allora, come oggi, per vedersi assegnato il premio “facce di bronzo”, considerata la paternità, tutta loro, del pasticcio.

Tuttavia, oggi, a distanza di quasi due anni dall’insediamento di Lo Russo, le cose sono addirittura peggiorate. L’attuale assessora Foglietta ha dichiarato che il tunnel non lo vuole realizzare per l’impatto che avrebbero i lavori (decennali) sull’area e sulla circolazione, ma il sindaco l’ha poi smentita poco dopo dicendo che lui è favorevole al tunnel. Però non lo fa. In pratica: vuole il tunnel, ma non lo fa. Per ora. Poi vedremo. Nel frattempo, il caos.

Insomma, Piazza Baldissera manda in confusione non solo la viabilità Torinese, ma ancora di più alcuni giornalisti e, soprattutto, l’attuale amministrazione che, sarebbe ora facesse sapere ai torinesi come pensa di rimediare ai suoi errori del passato.